STRADE E FANGO in MAXIEnduro – Castello di Mongialino e Masseria Fortificata Bertuccia



Il fango in queste zone copre tutto, scende dalle colline e invade le strade che gia hanno poca manutenzione. Non è possibile arrivare alla masseria fortificata di Bertuccia perché proprietà provata (salvo permessi) invece si può andare al castello di Mongialino da due strade:quella da Sud sembra essere nettamente migliore rispetto a quella che potete trovare a est venendo da borgo Lupo. Chiaramente io dovevo percorrerle entrambe! Buona visione. Vi lascio i cenni storici sotto.

Masseria fortificata nella contrada Bertuccia (non trovato niente in rete)

Castello Mongialino
Risale all’alto medioevo ed è dotato di una torre toroidale (fatto unico nell’architettura siciliana dell’epoca) originariamente di quattro piani, collegati da una scala interna. Il castello è citato dal geografo arabo Idrisi, che lo chiama “casale” al-Khalil (Manzil (Abī) Khalīl – منزل (أبي) خليل). Feudatari del castello furono dapprima (1150-1180 circa) i membri della famiglia Paternò con Costantino II Paternò, conte di Buccheri, di Butera e di Martana, poi i membri della famiglia di origine normanna de Luci (il conte Bartolomeo de Luci e poi sua figlia Margherita nel 1199), poi Manfredi di Mazzarino nel 1200, dominio regio nel 1287, Blasco Lancia nel 1320 e Manfredi III Chiaramonte nel 1355.

Il castello viene citato dallo storico Tommaso Fazello nel De Rebus Siculis Decades Duae (1558)[1] e dall’abate Vito Amico nel Lexicon topographicum siculum (1757)[senza fonte], riferendo come all’epoca la costruzione fosse per lo più intatta e come nel XVII secolo si fosse tentato di ripopolare la zona. Dai reperti rinvenuti in epoca moderna, risulta che il colle sul quale fu costruito il castello è stato in realtà abitato fin dall’età del bronzo (XII secolo a.C.).[2]

«II castello si compone di un massiccio donjon circolare (di cui rimane in piedi circa metà della prima elevazione e solo pochi ruderi della seconda) e di una cinta di mura, sulla quale sono visibili resti della merlatura, racchiudente un’area irregolarmente poligonale. Il nucleo centrale cilindrico ospita al suo interno, nella parte basamentale, una capiente cisterna, nella quale si convogliavano le acque piovane provenienti dalla copertura.» (fonte Wikipedia)

Musiche:
“Light in Dark Places” by Scott Buckley is under a Creative Commons license (CC BY 3.0)
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Di Paterno's Garage - Esplorazioni Fotografiche

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un commento

  1. Per questo ti voglio bene, perché anche io cerco posti sdirroccati e dimenticati da Dio ??